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Incastonato nell’Aspromonte e immerso fra splendidi ulivi sorge Cosoleto. Il paese è costituito da un nucleo centrale, ricostruito dopo il terremoto del 5 febbraio 1783 denominato “il Grande flagello”, al quale si uniscono le frazioni di Sitizano, dove c’era e c’è ancora la residenza dei marchesi Taccone e il Museo delle carrozze, e Acquaro, dove è situato il santuario di San Rocco.

Seppur piccolo di dimensione abitativa, Cosoleto ha un territorio molto ampio che racchiude molti ettari boschivi. Oltre ai già citati ulivi (e tutte le attività legate a questa piantagione), sono presenti faggi, elci, abeti e pini larici.

Le origini di Cosoleto sono incerte. Alcuni studi fanno risalire qui i primi insediamenti al tempo della distruzione di Metauria e Taureana (le odierne Gioia Tauro e parte di Palmi), da parte dei saraceni. Siamo intorno all’anno Mille. Ci fu una importante influenza bizantina e, fino al Sedicesimo secolo, la lingua e la cultura greca erano la norma insieme al rito greco-ortodosso.

Nel 1270 Cosoleto è baronia di Lamberto Malaino; nel 1467 re Ferrante I d’Aragona concede il paese come feudo a Valentino Claver e alla sua famiglia che poi lo concesse agli Spinelli per arrivare, nel 1566, ai Ruffo di Scilla. Il casato lo mantenne fino al 1639 finché non venne venduto ai nobili reggini dei Francoperta. Poi fu la volta della famiglia Tranfo.

La storia di Cosoleto, anche se nel caso specifico quella della frazione di Sitizano, è legata soprattutto alla famiglia dei Taccone che arrivano nella zona nel 1487. Quasi duecento anni dopo, nel 1648, Pietro Taccone compra la baronia di Sitizano dal principe Spinelli e acquisirà, nel tempo, il titolo di Marchesi di Sitizano. La famiglia nobiliare ancora oggi si reca spesso nella dimora storica.

Il 5 febbraio 1783 arriva “il Grande flagello” che devasta Cosoleto e le sue frazioni. Verrà raso al suolo il castello, di cui oggi resta solo qualche mura, il monastero e la chiesa di san Nicolò. I Taccone e i Tranfo, insieme al resto della cittadinanza, iniziarono a ricostruire Cosoleto dove oggi si trova e che diventerà Comune autonomo nel 1806. Oggi qui si possono ammirare e gustare tutti i prodotti oleari del posto, visitare il Museo delle carrozze (secondo in Calabria su questo tema specifico), bere acqua di sorgente da una delle tante fontane storiche presenti sul territorio, conoscere la vita e le opere dello scrittore Rocco Carbone, visitare i luoghi di culto a cominciare dal santuario di San Rocco per poi passare alla chiesa di Santa Domenica e a quelle dedicate a Santa Maria delle Grazie.

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